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Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, anche detta semplicemente Piazza Carceri e Sicurezza, non è un ulteriore partito, non è un nuovo movimento, non è una associazione e non è nemmeno un comitato.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, sorge in Italia, in provincia di Libertà (LB), ma non è un toponimo, non è un vero luogo geografico.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, è una idea, è un luogo da immaginarsi mentalmente, è un luogo virtuale, più precisamente una piazza virtuale, dove le persone desiderose di ascoltare delle parole sulla giustizia penale, sulle carceri, sulla umana dignità , e sulla sicurezza dei cittadini, possono facilmente recarvisi, riunirsi, ed ascoltare in completa libertà . Una volta giunti in piazza, le persone interessate hanno inoltre la possibilità di partecipare attivamente, inviando commenti, suggerimenti e proposte.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, non è una piazza storica d’Italia, essa è di stile completamente moderno, è stata progettata e costruita recentemente per cercare di rispondere ad un vero e proprio deficit di dibattito e di informazione sul mondo delle carceri. La piazza è stata costruita per favorire il dialogo, il dibattito e l’informazione sul mondo delle carceri, in un tempo in cui si è pensato di risolvere i problemi delle carceri italiane non parlandone più e fingendo che gli stessi problemi fossero stati già tutti risolti.
I suicidi sono una delle tante piaghe delle carceri italiane, e tutte queste piaghe, in assenza di un serio dibattito e di una esauriente informazione, rischiano non solo di cronicizzare ma di allargarsi sempre più in maniera incontrollata e preoccupante.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, non diversamente da tutte le piazze d’Italia e del mondo, ha un proprio sottosuolo e delle proprie fondamenta. Essa, pur essendo una costruzione autonoma e con un percorso architettonico del tutto autonomo, sorge sulle pietre e sui mattoni di una associazione sussistente sino all’anno 2014, ovvero sulle pietre e sui mattoni del Movimento Clemenza e Dignità , che ora fungono da sicure fondamenta per la stessa piazza. Pertanto, proprio perché sono le fondamenta su cui è costruita la piazza, vengono inglobati tutti i comunicati stampa e comunque tutte le attività già svolte dalla predetta associazione Clemenza e Dignità .
Il mondo delle carceri oltre alla dignità dell’uomo coinvolge una miriade di aspetti, spesso tra loro non facilmente conciliabili, tra cui anche la sicurezza degli stessi cittadini. Nella consapevolezza di questa grande complessità e di queste innumerevoli connessioni, Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino è stata costruita per affrontare le problematiche del carcere in una ottica nuova, ovvero nell’ottica di un grande bilanciamento e contemperamento di interessi e di diritti.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, è stata così intitolata perché in maniera del tutto nuova, contemporaneamente alla tematica del carcere possa discutersi ed approfondirsi anche dell’imprescindibile necessità di sicurezza dei cittadini.
E’ facile riscontrare nelle persone che seguono da vicino i problemi del carcere, una considerevole diffidenza nei confronti della tematica della sicurezza dei cittadini, come se molte paure fossero ingiustificate, come se il tema della sicurezza fosse soprattutto il prodotto della propaganda politica che cavalca e sfrutta le paure della gente.
E’ facile riscontrare nelle persone che seguono da vicino il problema della sicurezza, una considerevole diffidenza nei confronti della tematica del carcere, come se la voce e persino il semplice respiro del detenuto, possano mettere a repentaglio la sicurezza di qualcuno.
Così come non è giusto ignorare i diritti e la dignità delle persone ristrette, ugualmente non è giusto ignorare il profondo bisogno di legalità e di sicurezza dei cittadini italiani, e più in particolare, non è giusto che dinanzi al dilagare dei comportamenti criminali ed in presenza di una vera e propria escalation di violenza, non vi siano delle risposte forti ed adeguate.
Tra la dignità del detenuto e la sicurezza dei cittadini, non può esistere la logica del bianco o del nero, si tratta, infatti, di diritti che sono entrambi non sacrificabili.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino è stata costruita proprio per uscire dalla logica del bianco o del nero, è stata costruita per scorgere e porre in luce le innumerevoli tonalità di colore sussistenti, è stata costruita perché possa discutersi della sicurezza dei cittadini senza escludere i diritti e la dignità delle persone ristrette, è stata costruita per promuovere un grande bilanciamento e contemperamento di interessi e di diritti.
La piazza è stata costruita per contribuire alla realizzazione della seguente idea: garantire la sicurezza ai cittadini e contemporaneamente garantire i diritti e la dignità ai detenuti.
La piazza, quindi, seguendo un’ottica nuova e completamente diversa, non è stata costruita per creare un ulteriore luogo che sia esclusivamente a favore dei ristretti, non è stata costruita per creare un luogo a senso unico, non è stata costruita per creare un ulteriore luogo di mielosa ostentazione di senso di pietà e di buoni sentimenti nei confronti dei detenuti.
Scendendo più nel concreto, si segnala che qualora non intervengano nell’immediato delle importanti modifiche del sistema sanzionatorio penale, e qualora quindi la pena sostanzialmente continui a consistere solo nella privazione di libertà personale, è ragionevole pensare che una delle possibili chiavi per riuscire a contemperare la dignità dei detenuti con la sicurezza dei cittadini, potrebbe essere data da un carcere nuovo. Intendendosi per carcere nuovo non soltanto delle strutture di pena che siano meno fatiscenti, non soltanto degli spazi meno angusti e delle migliori condizioni igienico sanitarie, ma anche un carcere organizzato diversamente, un carcere in cui ci sia molto più spazio per la formazione, per lo sport e soprattutto per il lavoro. Con la formazione e con il lavoro, in pochi torneranno al crimine.
La predetta idea di un carcere nuovo, oltre ad essere utile per contemperare la dignità dei detenuti con la sicurezza dei cittadini, potrebbe essere anche una delle possibili chiavi per dare veramente e finalmente attuazione all’art. 27 della Costituzione repubblicana, laddove recita che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Stante la circostanza che il mondo delle carceri coinvolge una miriade di aspetti, spesso tra loro non facilmente conciliabili, l’ottica di un grande bilanciamento e contemperamento di interessi e di diritti, oltre ad essere più rispondente alla realtà delle cose rispetto alla mera azione politica di esclusivo supporto delle ragioni dei ristretti, appare essere anche la più vantaggiosa per gli stessi detenuti. Difatti, al di fuori del predetto bilanciamento e contemperamento, la formulazione di proposte estremamente favorevoli ai ristretti, eseguita in assenza delle concrete condizioni politiche per la loro approvazione, e più in particolare una volta posta in questo specifico contesto storico segnato dalla grande insicurezza, dall’emergenza terrorismo e dall’emergenza immigrati, non solo risulta essere del tutto inutile, ma scontrandosi in maniera palese con delle rilevanti esigenze di tutela della collettività , risulta essere anche controproducente. E’ controproducente nel senso che la formulazione di tali proposte provoca di conseguenza delle bocciature così nette e violente, da spazzare via tutto, i piccoli miglioramenti delle condizioni di vita dei reclusi che potrebbero agevolmente ottenersi così come lo stesso argomento delle carceri complessivamente considerato.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, non è un club, non è un salotto privato in cui si riuniscono solo gli amici, gli amici degli amici e gli affini, ma è una piazza. Pertanto, come tutte le piazze, essa è composita e frastagliata, si incontrano e si scontrano diverse passioni politiche, si incontrano e si scontrano diverse sensibilità , quelle religiose e quelle non religiose, si incontrano e si scontrano tanti pensieri e tanti punti di vista, quelli più preoccupati del pericolo radicalizzazione islamica, quelli più attenti alle specifiche esigenze delle persone offese dal reato, quelli più desiderosi di garantire la sicurezza dei cittadini in genere, quelli più attenti alle difficoltà degli operatori del settore e degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, quelli più sensibili ai diritti e alle necessità delle persone ristrette. E’ compito del portavoce della Piazza, avendo quale criterio di orientamento per l’agire, quello della Costituzione e poi quale criterio suppletivo, quello del buon senso, formulare una sintesi, uscire dalla logica del bianco o del nero, formulare una comunicazione che mantenga sempre un giusto equilibrio tra le diverse esigenze e le diverse sensibilità presenti in piazza. E’ compito del portavoce della Piazza, cercare una armonia, cercare di promuovere con particolare riferimento ai diritti dei detenuti e alla sicurezza dei cittadini, un grande bilanciamento e contemperamento degli interessi in gioco.
La piazza in coerenza con la libertà di pensiero, e nella consapevolezza che la questione carceri implica innumerevoli connessioni con altri aspetti del vivere associati, tra cui anche la sicurezza dei cittadini, desidera accogliere ed ascoltare tutti indistintamente, quelli convinti della necessità di un forte inasprimento delle pene così come, invece, quelli convinti, soprattutto, della necessità di rendere le pene maggiormente compatibili con il senso di umanità .
La piazza non è in zona a traffico limitato, essa è stata costruita secondo un’ottica nuova e totalmente differente, essa è stata costruita per essere veramente e finalmente un luogo aperto a tutti: da quelli che ritengono che per i delinquenti, una volta chiusi in cella, dovrebbero buttarsi via le chiavi a quelli che credono, invece, nelle valenze positive di un provvedimento generale di clemenza; da quelli che ritengono che sia necessario un ampliamento della legittima difesa a quelli che, invece, vedono con preoccupazione al possibile fenomeno del dilagare dell’utilizzo di armi per farsi giustizia da soli.
Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino anche sotto il profilo delle possibili soluzioni alla problematica del sovraffollamento dei penitenziari, desidera essere una piazza senza transenne e senza steccati. Essa come un abbraccio desidera coinvolgere tutti, da quelli che ritengono che il carcere dovrebbe essere l’extrema ratio e che sarebbe, quindi, necessario prevedere delle nuove pene diverse dal carcere sino a quelli che credono, invece, che l’attuale sistema sanzionatorio non vada assolutamente mutato, essendo solo sufficiente che i detenuti stranieri scontino la loro pena nei rispettivi paesi d’origine.
Le fondamenta della piazza