ADNK (CRO) – 02/04/2007

Roma, 2 apr. – (Adnkronos) – “In occasione dell’anniversario della morte, ci piace ricordare Giovanni Paolo II, per il grande affetto che lo ha unito ai giovani, quell’affetto che lo spinse a dire, poco prima di morire: ‘Vi ho cercato, adesso voi siete venuti da me e per questo vi ringrazio’. Per la situazione di profonda difficolta’ in cui vivono oggi i giovani, ci sentiamo, in questa particolare circostanza dell’anniversario, di dovere affrontare e di affidare al grande Papa, il problema del precariato che affligge i giovani, impedendogli un autonomo percorso di vita”. Lo afferma in una nota il movimento ‘Clemenza e Dignita”. “In particolare – spiega il presidente del movimento Giuseppe Maria Meloni – la considerazione che la precarizzazione del lavoro, accresca l’occupazione perche’ riduce i costi di produzione e quindi spinge le imprese ad assumere lavoratori e’ da mettersi in dubbio, sulla base degli effetti negativi che tale precarizzazione ha sulla domanda effettiva, cioe’ sulla domanda globale e sulle conseguenti aspettative degli imprenditori”. “I giovani e meno giovani, che vivono una situazione lavorativa di precariato – prosegue – non hanno solitamente una autonoma e definita individualita’ di consumi, il loro consumo e’ per la gran parte riconducibile non al reddito che percepiscono ma sempre al reddito della famiglia con cui continuano a convivere, il precariato, infatti, genera paura del futuro ed il reddito che ne consegue, specie se ancora si vive in un contesto familiare, diviene piu’ risparmio che consumo”. (segue) (Laf/Col/Adnkronos)

(Adnkronos) – “Allo stesso tempo – osserva – le famiglie aggravate dal precariato di figli senza futuro previdenziale, mostrano una crescente preoccupazione e quindi una bassa propensione ai consumi. La massiccia precarizzazione del mondo del lavoro ha, pertanto, contribuito a provocare una diminuzione della domanda di beni di consumo, specie quelli non essenziali, da parte dei lavoratori, con dirette conseguenze sulla produzione delle imprese e quindi, sull’occupazione degli stessi lavoratori “. “Ora, per aiutare i giovani a costruire un futuro – sostiene Meloni – servono provvedimenti eccezionali, non basta stabilizzarne alcuni, allargare la no tax area o distribuire un po’ di incentivi a pioggia. Aiutare le imprese attraverso una riduzione del costo del credito e delle imposte o attraverso un aumento delle commesse pubbliche ai privati, puo’ non essere sufficiente e comunque non e’ meccanismo automatico di occupazione”. “Per dare una scossa – conclude Meloni – potrebbe rendersi necessario che sia lo Stato, attraverso una politica di priorita’ nazionale, a realizzare direttamente degli investimenti che facciano da indotto e da volano per i privati, in ricerca, in nuove tecnologie, in valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale, in strade, aeroporti, ferrovie, metropolitane, abitazioni, centrali per l’energia alternativa, opere pubbliche nel settore del turismo, e conseguente creazione di nuove strutture amministrative di gestione”. (Laf/Col/Adnkronos)

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