IL VELINO – 17/03/2008
Roma, 17 mar (Velino) – “La precarietà rimane al centro del dibattito pubblico. Un dramma che colpisce i giovani provocando un corto circuito sociale, un dramma aggravato dal fatto, che non sussiste, nemmeno, una effettiva continuità nel precariato, una volta perso il lavoro, risulta difficile accedere in tempi ragionevoli ad un’altra occupazione”: lo afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di “Clemenza e Dignità”. “Nelle attuali condizioni – prosegue –, con buona parte dei giovani nell’ombra, condannati all’incertezza totale, se non si affronta seriamente il nodo del lavoro, potrebbe anche risultare retorico, parlare di famiglia, di aiuti alle famiglie, di produzione, di consumi, di alloggi, di futuro e rinascita del paese. Nell’enciclica Laborem Exercens di Giovanni Paolo II – conclude – è possibile leggere: ‘Il lavoro è, in un certo modo, la condizione per rendere possibile la fondazione di una famiglia, poiché questa esige i mezzi di sussistenza, che in via normale l’uomo acquista mediante il lavoro. Lavoro e laboriosità condizionano anche tutto il processo di educazione nella famiglia, proprio per la ragione che ognuno ‘diventa uomo’, fra l’altro, mediante il lavoro, e quel diventare uomo esprime appunto lo scopo principale di tutto il processo educativo’”.
(com/ban) 17 mar 2008 12:01