ADNK (CRO) – 02/01/2008
Roma, 2 gen. – (Adnkronos) – ”E’ notevole la distanza tra realta’ ed orizzonte legislativo. Si parla con insistenza di riforme anche su temi etici, coinvolgenti pure la famiglia. L’essenziale e’ che nella tensione riformista, prevalga l’ottica del bene comune rispetto a quella puramente realista”. E’ quanto afferma Giuseppe Maria Meloni, presidente di ‘Clemenza e Dignita”. ”Nell’ansia di attualizzazione – spiega – alcune istanze riformiste conducono ad un approccio di realismo legislativo, ovvero leggi che ritraggono fedelmente la realta’, nei suoi molteplici aspetti. L’approccio del realismo legislativo – sottolinea ancora – adottato in alcuni paesi europei, specie in materia familiare e sessuale, puo’ essere, tuttavia, fuorviante, in quanto l’ottica del legislatore, non e’ quella del cronista, non deve inseguire la realta’ sic et simpliciter, ma deve inseguire il bene comune, che puo’ essere anche in antitesi rispetto alla stessa realta”’. ”Nell’ottica di bene comune, – prosegue – una legge e’ superata non quando la realta’ vissuta e’ distante dai principi e dai valori espressi nella legge stessa, ma quando in base ad una nuova valutazione dell’interesse generale, si ritiene che la stessa legge non rappresenti piu’ un bene per la collettivita’. Un approccio puramente realista tenuto conto del fenomeno delle coppie di fatto e delle difficolta’ della famiglia tradizionale, potrebbe, forse – commenta ancora il presidente dell’associazione ‘Clemenza e Dignita” – mettere in dubbio il modello costituzionale di famiglia. Ponendosi in un’ottica di bene comune e, quindi, nell’interesse delle future generazioni, nessuno potra’ mai disconoscere che il bene comune e’ rappresentato dalla famiglia fondata sull’unione stabile di un uomo e una donna, di un padre e di una madre”. ”Del resto, un approccio puramente realista, – spiega ancora – non insinuerebbe dubbi solo sul modello costituzionale di famiglia, ma anche sui principi costituzionali fondamentali, sul riferimento al lavoro ed al diritto al lavoro, sui principi di uguaglianza formale e sostanziale e cosi’ tanto altro. Dobbiamo, quindi, fare tesoro – conclude – delle parole pronunciate da Giovanni Paolo II, durante la visita al Parlamento italiano nel 2002. ‘Le sfide che stanno davanti ad uno Stato democratico, aveva detto’, esigono da tutti gli uomini e le donne di buona volonta’, indipendentemente dall’opzione politica di ciascuno, una cooperazione solidale e generosa all’edificazione del bene comune della Nazione”. (Rre/Col/Adnkronos) 02-GEN-08 13:54