ADNK (CRO) – 14/09/2009
Roma, 14 set. (Adnkronos) – “Il Biotestamento è un terreno che sorge prospiciente al tema della morte, e che conseguentemente risente più di ogni altro delle potenti infiltrazioni culturali determinate da una visione credente e da una visione laica dell’esistenza”. E’ quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità.
”Qualora – aggiunge – fosse necessario un criterio capace di sintetizzare le diverse posizioni sul campo, una bussola capace di orientare il dibattito e la ricerca delle possibili soluzioni, c’è un elemento imparziale che può soccorrere e suggerire a tutti. Un elemento che in linea di concetto appartiene indistintamente a tutti quanti noi, sia laici che credenti: il favor vitae, un principio di evoluzione dell’uomo, un principio di autentica civiltà che caratterizza ampiamente il nostro ordinamento giuridico. Lasciamo al legislatore la responsabilità di non svilire questo principio, la responsabilità di non consegnarci alla civiltà della morte, denunciando che viviamo già in un contesto sociale allarmante, in cui una semplice pillola denominata RU486 può privare del diritto fondamentale alla vita, e tante pratiche mediche consentite o non consentite, mirano ugualmente allo stesso fine inquietante della morte”.
(Zla//Adnkronos)