COMUNICATO – 03/05/2010
Roma, 03 mag. – “Nel perseguire l’obiettivo di una definitiva risoluzione dell’annosa questione del sovraffollamento nelle carceri, molte voci scettiche se non critiche, ultimamente si levano nei confronti del DDL Alfano, sulla detenzione domiciliare e la messa in prova.” Lo afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità, che aggiunge: “Per una definitiva risoluzione della problematica, sarebbe effettivamente opportuno estendere l’oggetto del dibattito, discutendo anche di riscrittura di reati, di pene alternative ed altro, tuttavia, a questo punto, dopo anni e anni di immobilismo e al fine di un inizio di un cammino riformatore, noi sosteniamo da subito e con convinzione quest’attuale progettualità, e in particolare l’apprezzabile istituto della messa in prova.” “Difatti, il timore – conclude – è che facendo valere istanze oltremodo riformatrici, sebbene del tutto legittime e approfondite anche dagli studi di autorevoli Commissioni, si finisca, poi, solamente per fare il subdolo e sottile gioco di chi in apparenza vuole cambiare tutto, per far si che nella realtà, per evidenti e successive difficoltà di traduzione tecnica, non cambi mai nulla.”