RISTRETTI ORIZZONTI (www.ristretti.org) – 13/06/2013
Adnkronos, 13 giugno 2013
“L’emergenza carceri è sotto gli occhi di tutti e servono strategie di intervento concrete. Non crediamo che l’annunciato decreto legge che il Consiglio dei Ministri approverà sabato risolverà i problemi”. È l’opinione espressa da Donato Capece, segretario generale del Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “Non è facendo uscire 3/4mila persone che tutto si risolve: oggi sono detenute 66mila persone per 40mila posti letto reali – ricorda Capece. Quel che serve sono vere riforme strutturali sull’esecuzione della pena: riforme che non vennero fatte con l’indulto del 2006, che si rilevò un provvedimento tampone inefficace a risolvere i problemi”. Il Sappe elenca poi gli interventi auspicati: “si deve potenziare maggiormente il ricorso alle misure alternative alla detenzione, espellere i detenuti stranieri e favorire nuovi circuiti penitenziari, che ad esempio permettano ai tantissimi tossicodipendenti oggi in cella di espiare la pena nelle comunità di recupero controllati dalla Polizia Penitenziaria”. La classe politica, ammonisce Capece, “rifletta seriamente sulle parole del Capo dello Stato e intervenga con urgenza per deflazionare il sistema carcere del Paese, che altrimenti rischia ogni giorno di più di implodere. Torniamo a sollecitare l’adozione di riforme strutturali, che depenalizzino i reati minori e potenzino maggiormente il ricorso all’area penale esterna, limitando la restrizione in carcere solo nei casi indispensabili e necessari. Non è facendo uscire 3/4mila persone dalle carceri che si risolvono i problemi penitenziari”.
Ferranti (Pd): emendamenti? sforzo per rendere efficace provvedimento
“Gli emendamenti messi a punto dai relatori e dal Governo valorizzano lo spirito del provvedimento che è quello di incidere sulla situazione emergenziale delle carceri e di diminuire il carico dei procedimenti penali, trovando un equilibrio tra la funzione rieducativa della pena, la sicurezza dei cittadini e la tutela delle vittime del reato”. Così il presidente della Commissione giustizia della Camera Donatella Ferranti commenta l’emendamento presentato dal ministro della giustizia Annamaria Cancellieri alla legge delega sulla messa alla prova e sulle pene detentive non carcerarie.
Rainieri (Lega): il Governo “premia” i delinquenti peggiori
“Ancora una volta siamo davanti a scelte incomprensibili. Il governo e la strana maggioranza che lo sostiene hanno deciso di premiare i delinquenti peggiori, quelli con condanne fino ai sei anni, con la detenzione domiciliare. Il motivo? Non ci sarebbe spazio nelle carceri. Una follia”. Lo denuncia Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia. “Se non c’è spazio nelle carceri italiane – ha detto Rainieri – se ne costruiscano di nuove o, come chiede la Lega da tempo, si facciano scontare ai detenuti stranieri le pene nel proprio Paese d’origine”. “Con il decreto Cancellieri – ha aggiunto il numero uno del Carroccio emiliano – usciranno di prigione quattromila detenuti. In un emendamento del governo alla legge sulle pene alternative al carcere è prevista, infatti, la detenzione domiciliare per i delitti con pena fino a sei anni. Parliamo di reati gravissimi. Nei fatti, governo e maggioranza invitano i criminali a delinquere fornendogli la garanzia che non finiranno in carcere. Una vergogna alla quale la Lega dice un “no” chiaro”.
Molteni (Ln): governo invita criminali a delinquere
“Invece di costruire nuove carceri e far scontare ai detenuti stranieri la pena nel proprio paese d’origine, il governo e la maggioranza hanno scelto di liberare i delinquenti dalle carceri”. Lo dichiara il capogruppo della Lega Nord in commissione Giustizia alla Camera, Nicola Molteni. “Con il decreto Cancellieri usciranno di prigione quattromila detenuti e in un emendamento del governo alla legge sulle pene alternative al carcere è prevista la detenzione domiciliare per i delitti con pena fino a sei anni. Ovvero per reati gravissimi come il furto in abitazione e quello con strappo, la truffa aggravata, la ricettazione, i maltrattamenti sui bambini, la rissa e molti altri. In pratica il governo e la maggioranza invitano i criminali a delinquere fornendogli la garanzia che non finiranno in carcere. Si tratta di una legge indegna e vergognosa a cui la Lega Nord si opporrà per garantire la certezza della pena e la sicurezza dei cittadini”.
Clemenza e Dignità: urgenza e gravità richiedono decreto pesante
“In considerazione del fatto che sono anni che si discute in via mediatica e parlamentare di carceri e di riforme, senza giungere mai a qualcosa di veramente risolutivo e concreto, ed in considerazione della drammatica urgenza della situazione dei nostri penitenziari, che non consente ormai delle ulteriori e minime dilazioni, ritengo che corrisponda ad un principio di buon senso, non solo l’azione mediante decreto legge, ma anche e soprattutto l’inserimento all’interno di un decreto, di tutto ciò che possa favorire una reale civilizzazione delle nostre carceri, comprese, quindi, eventuali opere di aggiustamento e di riforma sotto il profilo penale e processuale penale”. È quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni dell’associazione Clemenza e Dignità.