RISTRETTI ORIZZONTI (www.ristretti.org) – 25/12/2013

Corriere della Sera, 25 dicembre 2013

Da Via della Conciliazione la manifestazione è passata sui Lungotevere fin sotto al penitenziario “Regina Coeli” e poi in centro: cambiare gli istituti di pena e i Cie. Un corteo anche a Natale, nel cuore della Capitale.

Ma questa volta non protesteranno né i commercianti né i romani di ritorno dalla Santa Messa: perché si tratta di una manifestazione cui nessuno può negare spazio e voce; quella del 25 dicembre è infatti la “Marcia per l’amnistia, la giustizia, la libertà”. Un’iniziativa – organizzata dai Radicali – che in tempi di notizie sempre più nefaste sulle condizioni di detenzione nelle carceri italiane e nei Centri di identificazione ed espulsione trova sostegno ed adesioni in ogni parte politica. Centinaia di persone si sono radunate in via della Conciliazione all’altezza di piazza Pia.

Aderisce il sindaco di Roma Ignazio Marino, aderisce l'”Associazione Sandro Pertini presidente”, nell’auspicio che “l’Italia recuperi rapidamente i principi di civiltà giuridica indicati sin dal 1765 da Cesare Beccaria”. E il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che invia alla marcia il gonfalone della città lombarda, si dice “favorevole a un provvedimento di amnistia e di indulto che inciderebbe positivamente sulla situazione disumana che vivono attualmente le persone detenute”. E ribadisce che “il ricorso alla carcerazione deve essere l’estrema ratio”, dunque giudica “non più procrastinabile che il Parlamento si impegni per una riforma complessiva del codice penale”. Aderisce e richiama il Parlamento allo stesso impegno il presidente della commissione bilancio della Camera Francesco Boccia.

“La mattina di Natale sono alla marcia per l’amnistia, perché il carcere – così come è – è fuorilegge, sovraffollato e disumano”, spiega il deputato di Scelta civica Mario Marazziti. “Perché il 67 % di recidive dopo avere scontato tutta la pena denuncia da solo il fatto che il sistema è alla bancarotta e che un sistema “carcerocentrico” ammette da solo di non avere una idea di futuro e nessun progetto per il disagio sociale e la riabilitazione”. La manifestazione si svolge dalle 10 alle 14, con un corteo che parte da piazza Pia – per percorrere lungotevere in Sassia, lungotevere Gianicolense, lungotevere della Farnesina, ponte Sisto, via dei Pettinari, via delle Zoccolette, via Arenula, largo Arenula, largo di Torre Argentina, corso Vittorio Emanuele, piazza Sant’Andrea della Valle, via del Teatro Valle, piazza Sant’Eustachio, piazza della Rotonda, piazza Capranica, piazza Montecitorio, piazza Colonna e piazza San Silvestro – comporterà deviazioni e limitazioni del trasporto pubblico.

 

In corteo anche il sindaco Marino, Bonino e Pannella

 

È partita da piazza Pia la marcia organizzata dai Radicali italiani “per l’amnistia, la giustizia e la libertà”. Il corteo si sta indirizzando al ministero della Giustizia dopo aver fatto tappa di fronte al carcere di Regina Coeli. Tra i manifestanti – presenti il ministro Bonino, Marco Pannella, organizzazioni che si occupano di carcerati, le sigle sindacali della polizia penitenziaria, i cappellani e alcuni esponenti politici – c’è anche il sindaco di Roma Ignazio Marino. La marcia proseguirà verso il Senato, la Camera, Palazzo Chigi e si concluderà a piazza San Silvestro dove è previsto un comizio di chiusura.

 

Boccia (Pd): aderisco convintamente a marcia per amnistia

 

“Aderisco convintamente alla Marcia di Natale per l’amnistia, la giustizia e la libertà, è un battaglia che ho sempre sostenuto e spero che il Parlamento abbia il coraggio di assumersene la responsabilità. Io su questo tema mi sono espresso più volte e ribadisco con convinzione il mio sostegno alla marcia e più in generale all’amnistia”. Lo ha detto a Radio Radicale il presidente della commissione bilancio della Camera Francesco Boccia, deputato Pd.

 

Il Comune di Milano partecipa alla Marcia di Natale

 

Il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha inviato il seguente messaggio agli organizzatori: “Pur non potendo essere personalmente presente, aderisco alla Marcia di Natale per l’amnistia, la giustizia e la libertà. La situazione delle carceri è ormai da tempo intollerabile e insostenibile, come ci confermano anche le numerose condanne della Corte europea di Strasburgo nei confronti della Stato italiano. Il ricorso alla carcerazione deve essere l’estrema ratio. Sono quindi favorevole a un provvedimento di amnistia e di indulto, che inciderebbe positivamente sulla situazione disumana che vivono attualmente le persone detenute e contribuirebbe a creare le condizioni per una giustizia più celere, efficiente e garantista. Ritengo altresì non più procrastinabile che il Parlamento si impegni per una riforma complessiva del codice penale, prevedendo, per i reati di non grave allarme sociale, una ampia depenalizzazione e pene non detentive che, come dimostra l’esperienza di tutti i Paesi più avanzati, fanno diminuire la recidiva e aiutano il reinserimento dei condannati. È anche necessario intervenire perché i magistrati di sorveglianza, i direttori delle carceri, gli agenti di polizia penitenziaria, gli operatori e i volontari, possano svolgere il loro importantissimo compito con risorse e strutture adeguate”.

 

Meloni (Clemenza e Dignità): aderisco alla marcia per l’amnistia

 

Per i valori della nostra Costituzione, l’art. 27, e così i diritti fondamentali dell’uomo. “Ho aderito con convinzione ed entusiasmo alla Marcia di Natale per l’amnistia, la giustizia e la libertà, ed auspico che questa manifestazione possa essere testimonianza dell’idea che i valori della nostra Costituzione, l’art. 27, e così i diritti fondamentali dell’uomo, sono presenti ed ancora vivi nel cuore e nella mente della gente”. È quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, responsabile del movimento Clemenza e Dignità.

 

Ferri: marcia Radicali stimolo per osare di più

 

“La marcia organizzata a Roma dai radicali per carceri, amnistia, giustizia deve costituire un importante stimolo per la politica”. Lo sostiene il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri sottolineando che “l’Europa aspetta risposte forti. Una sfida che l’Italia deve vincere per partire con il piede giusto nel semestre europeo”, aggiunge. “Non va dimenticato inoltre – prosegue Ferri – il rischio concreto che l’Italia sia condannata a risarcire danni per migliaia di euro che graveranno sul bilancio del nostro paese. Governo e Parlamento stanno facendo molto ma si deve osare di più. Nel giro di pochi mesi – ricorda – il governo, su proposta del ministro della giustizia, ha approvato due decreti leggi, uno dei quali è stato già convertito in legge, che offrono soluzioni immediate per risolvere in parte il problema del sovraffollamento carcerario. La sfida per tutti noi è quella di fare ancora di più, di rivedere il sistema delle pene, di credere nell’efficacia delle misure alternative, di lavorare per rioffrire alla società persone che, dopo aver scontato la loro pena e compreso i loro errori, possano essere recuperate e reinserite nel contesto sociale”. “Questa mattina – aggiunge ancora Ferri – nel partecipare alla messa celebrata all’interno dell’istituto di san Vittore, ho potuto ascoltare le profonde parole di monsignor Mario Delpini, vicario della diocesi di Milano, che ancora una volta ha richiamato l’attenzione delle istituzioni di fronte a questi problemi ed alla necessità di non disperdere le forze di chi ha sbagliato, ma vuole riscattarsi a servizio della collettività”.

 

Boldrini: impegno per rimuovere condizioni degrado

 

“Quello dell’impegno della Camera dei deputati sullo stato delle carceri italiane” è un impegno “che fin dal giorno del mio insediamento ho voluto indicare come assolutamente prioritario per rimuovere le condizioni disumane e degradanti in cui sono costretti a vivere migliaia di detenuti”. è quanto scrive in una lettera di risposta alla presidente del Movimento dei Radicali, la presidente della Camera, Laura Boldrini. Boldrini tiene a sottolineare lo sforzo compiuto dalla Camera su questo tema che, dice, purtroppo paga le “carenti informazioni sull’attività del Parlamento”. Boldrini aggiunge poi di aver molto “apprezzato anche in forma pubblica il messaggio alle Camere del Presidente Napolitano perché rappresentava un richiamo non eludibile a tutte le istituzioni ad intervenire tempestivamente ed energicamente su una situazione drammatica, quella delle carceri italiane, che ci pone di fatto fuori dalle prescrizioni costituzionali e in aperta violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”. “Più volte – aggiunge – il Presidente della Repubblica era intervenuto su questo tema, con aperte denunce e forti richiami al mondo politico. Ma lo strumento del messaggio alle Camere costituisce un atto la cui rilevanza nessuno può ignorare e sottovalutare. Lei – prosegue facendo riferimento alla denuncia dei Radicali – scrive che su quel messaggio sarebbe calato ‘un silenzio cimiterialè e che sarebbe stato ‘semplicemente ignorato, archiviato, cestinato’. Per fortuna le cose non stanno così”, precisa. “La riunione della Conferenza dei capigruppo che lei mi propone di convocare d’urgenza il prossimo 27 dicembre, in realtà – ed è questa la prima informazione che ci tengo a darle – fu convocata immediatamente dopo l’invio del messaggio Presidenziale alle Camere per valutare quale fosse il modo più appropriato per analizzarne il contenuto e dargli il seguito più coerente. Si decise di impegnare la Commissione Giustizia della Camera non solo per discutere nel merito i contenuti del messaggio, ma per verificare contestualmente quali provvedimenti assumere per corrispondere alla richiesta del Presidente Napolitano di un intervento immediato”. “La Commissione – assicura la presidente della Camera – ha svolto un dibattito serio e impegnato, a conclusione del quale ha elaborato e approvato una relazione conclusiva, che è un atto pubblico consultabile sul sito della Camera. Questa relazione contiene indirizzi e proposte di riforme strutturali su pressoché tutti i temi sollecitati dal Capo dello Stato e in particolare su quelli tesi a ridurre il numero complessivo dei detenuti: dalla messa alla prova all’ampliamento delle misure alternative alla detenzione, dalla espiazione della pena nel paese di origine del reo alla depenalizzazione di alcune fattispecie di reato, fino alla netta riduzione del ricorso alla custodia cautelare in carcere. Su quest’ultimo tema la stessa Commissione ha concluso l’esame di alcuni progetti di legge e li ha consegnati all’Assemblea, che ha già svolto la discussione generale rinviando a gennaio l’esame del provvedimento. Questi progetti di legge mirano a rendere più stringenti i criteri per l’applicazione della custodia cautelare in carcere, rafforzando concretamente il principio secondo il quale essa debba rappresentare l’extrema ratio”. Boldrini, infine, fa riferimento al decreto legge adottato nei giorni scorsi dal Governo per affrontare l’emergenza carceraria intervenendo sia sui flussi di entrata che su quelli di uscita dalle carceri stesse. Un Dl che “è stato presentato alla Camera che lo ha annunciato nella seduta del 23 dicembre e lo ha assegnato alla Commissione Giustizia che ne inizierà l’esame subito dopo la pausa natalizia. “Il ritardo accumulato è purtroppo grande e sentiamo tutto il peso dello scarto che ancora sussiste tra il nostro impegno e una realtà che rimane drammaticamente inaccettabile. Ho voluto darle conto dell’attività della Camera non per un vanto, che sarebbe del tutto fuori luogo, ma per dirle che non sfugge ai parlamentari la gravità della situazione e la necessità di giungere prima possibile a risultati concreti e tangibili”, conclude.

 

Leva (Pd): completare riforme e atto di clemenza

 

 “Con la marcia dei radicali si avvia a conclusione un anno estremamente difficile per il sistema giudiziario e, in particolare, per quello carcerario. Voglio esprimere quindi la mia vicinanza a chi, oggi, pur in un periodo di festa, ha la volontà di tenere i riflettori accesi sui problemi delle persone più deboli, quelle che patiscono maggiormente la situazione esistente”. Lo afferma Danilo Leva ricordando che “il governo ha compiuto un importante passo in avanti” ma che ora, “alla ripresa dei lavori delle aule, tocca al parlamento dare un segnale di coscienza e di maturità al Paese”. “Abolizione della ex Cirielli, revisione della custodia cautelare, abolizione della Bossi-Fini, e completamento del lavoro di revisione avviato dal governo sulla Fini-Giovanardi – spiega il deputato Dem – sono alcuni dei passi inderogabili da compiere. Queste misure, insieme al decreto carceri, sono interventi di sistema. All’interno di tale contesto non è eludibile quindi un provvedimento straordinario di clemenza. La classe dirigente deve esercitare la sua funzione fino in fondo. Abbiamo una possibilità, probabilmente una sola, di rispondere con i fatti ai problemi esistenti. Bisogna ascoltare quindi con attenzione e intelligenza gli appelli del capo dello Stato, ricordandoci che non possiamo aprire il semestre europeo di presidenza italiana continuando ad avere le nostre carceri in una condizione di manifesta illegalità e al di fuori di un contesto di civiltà”, conclude Leva.

 

Speranza-Folino (Pd): impegno su lettera Napolitano

 

Nell’ambito dell’iniziativa promossa da “Argomenti 2000”, i deputati lucani del Pd Roberto Speranza (capogruppo alla Camera) e Vincenzo Folino hanno visitato stamani la casa circondariale di Potenza. Incontrando “numerosi detenutì’, i due parlamentari – è spiegato in un comunicato – hanno testimoniato “l’impegno assunto dal Partito democratico in merito alle riflessioni contenute nella lettera inviata al Parlamento del presidente Napolitano e che dovranno trovare precise risposte legislative. A cominciare dalla limitazione della carcerazione preventiva, dal superamento della Fini-Giovanardi, alle agevolazioni per favorire il lavoro nelle carceri. Un impegno – hanno sottolineato i deputati del Pd – che non può più essere disatteso dal Parlamento”. Durante la visita Speranza e Folino hanno espresso “gratitudine al personale della Polizia penitenziaria e a tutti i lavoratori del comparto che assicurano il corretto funzionamento dell’Istituto”.

 

Patriarca (Pd): pene alternative e gesto clemenza

 

“Le pene alternative, accompagnate a un gesto di clemenza, sono la strada maestra per decongestionare in modo strutturale le nostre carceri. Dobbiamo assolutamente intervenire anche per evitare nuove condanne da parte della Ue”. Lo afferma il deputato del PD Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari Sociali. “Rafforziamo quindi le procedure per le pene alternative e depenalizziamo alcuni reati. Dobbiamo assolutamente spezzare il meccanismo delle porte girevoli – continua Patriarca – è una battaglia di civiltà che va portata avanti con decisione”.

 

Capezzone: da marcia richiamo a obiettivi concreti

 

“A mio personale avviso, la Marcia di Natale organizzata dai radicali non va interpretata solo come un pur sacrosanto richiamo umanitario, ma come un’occasione per indicare obiettivi concretamente realizzabili. Mi auguro che nessuno si sottragga all’onere di dare risposte effettive”. Lo afferma in una nota Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera.

 

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Carceri, Meloni (Clemenza e Dignità): aderisco alla marcia per l’amnistia.
MARCIA DI NATALE PER L'AMNISTIA

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