Comunicato stampa
Roma, 20 mar. 2019 – “Ormai quasi quotidianamente i media diffondono notizie concernenti abusi sessuali su minori. La pedofilia, questo disturbo sessuale che fino a qualche tempo fa poteva sembrare di dimensioni tutto sommato circoscritte, oggi, invece, grazie soprattutto alla capacità di diffusione della pedopornografia on line, va assumendo delle dimensioni tali da determinare una vera e propria emergenza. Probabilmente, alla diversa e più ampia percezione sociale di questo disturbo, ha contribuito anche la nuova tendenza che lentamente si è fatta strada nelle vittime, ovvero la tendenza a non trattenere le sofferenze, la tendenza a liberarsi dalle paure e dalla vergogna, la tendenza a raccontare anche pubblicamente gli abusi subiti. Per contrastare questo mostro che purtroppo abbiamo dinanzi, ci sono a disposizione, sostanzialmente, due vie: la prima è quella strettamente punitiva, la seconda è quella della terapia. La strada punitiva è imprescindibile, trattandosi di condotte che addirittura offendono uno tra i beni più preziosi della nostra società, ovvero i fanciulli, il nostro futuro. Allo stesso tempo, però, il percorrere solo la strada della punizione, non è in grado di risolvere del tutto il problema. Una volta scontata la pena, quelle pulsioni, quegli istinti fortissimi, potrebbero nuovamente scagliarsi contro dei minori. Vertiamo di comportamenti a forte tasso di recidiva, vertiamo di comportamenti che spesso sfuggono alla normale capacità di autocontrollo. Serve perciò percorrere entrambe le strade, serve sicuramente un percorso di cura che si affianchi alla punizione e poi continui a seguire il portatore di questo disturbo anche dopo la pena. Serve una cura del disturbo sotto il profilo psichiatrico, e, probabilmente, potrebbe essere utile, specialmente nei casi accertati di maggiore pericolosità, una cura orientata a correggere il profilo ormonale. Riguardo a quest’ultimo aspetto, e quindi, sull’utilizzo di farmaci a base di ormoni per ridurre la libido e l’attività sessuale, stante la necessità di prevenire condotte che provocano traumi a vita sulle persone, e stante l’esigenza primaria di tutelare dei bambini, ovvero degli esseri umani indifesi sotto il profilo fisico, intellettuale e psicologico, va detto che appaiono essere veramente di scarso rilievo le considerazioni sulle eventuali conseguenze che tali farmaci, potrebbero arrecare ai soggetti pedofili, sotto il profilo dei diritti umani e dell’integrità fisica”. Così in una nota alle agenzie, Giuseppe Maria Meloni, portavoce dell’iniziativa Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino.