IMGPress – 23/01/2013
(23/01/2013) – Il silenzio, non appartiene solo a chi non può parlare, a chi non ha voce, alle persone gravemente malate, ma può appartenere anche a soggetti che sono ancora più deboli: quelli che spesso posseggono tanta voce, ma hanno paura, non hanno il coraggio di assumere una posizione e di parlare. E’ quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità. Questa è una campagna elettorale, – prosegue – dove la tragedia delle carceri, in maniera del tutto ingiustificata, non trova alcuna dignitosa collocazione programmatica, e non è nemmeno considerata argomentazione degna di menzione e di brevissimo cenno negli innumerevoli discorsi che si susseguono in tutti questi giorni. In una situazione – osserva – altamente distruttiva per la dignità umana e spesso addirittura per la stessa vita degli uomini e delle donne, in un sistema che non di rado e nel caso delle madri detenute, coinvolge, in maniera assurda, anche l’esistenza di bambini, il grande silenzio sulle possibili soluzioni al dramma delle carceri è qualcosa di inconcepibile e imbarazzante. Questa voce, – conclude – come è naturale e giusto, non potrà mai essere forte e amplificata come quella dei partiti, ma il silenzio, certamente, non la riguarda e non gli appartiene, poichè questa voce che è debole, ora viene utilizzata tutta, ma proprio tutta, per gridare, a ridosso di questa competizione politica elettorale, la urgente necessità di provvedimenti e riforme atti a fermare questa grande tragedia.