IMGPress – 17/05/2013
(17/05/2013) – “Già sappiamo delle malattie infettive, dell’Hiv e dell’epatite nelle nostre carceri, già sappiamo degli atti di autolesionismo, dei suicidi, e dei tentativi di suicidio. Già sappiamo del sovraffollamento, delle condizioni igienico sanitarie dei nostri istituti di pena, della vetustà dell’edilizia carceraria.” E’ quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, responsabile di Clemenza e Dignità, che aggiunge: “In esito a ciò, una indagine utile da promuoversi in sede parlamentare, non dovrebbe concernere lo stato attuale delle nostre carceri che è già noto, ma semmai le motivazioni per cui si è giunti a questa tragedia umana e giuridica, le cause per cui a distanza di anni e a tutt’oggi, non sono intervenuti dei provvedimenti veramente risolutivi della questione. A tal riguardo, e qualora si decidesse, effettivamente, di aprire questa riflessione, sarebbe interessante – osserva – verificare tra le possibili cause della vicenda, l’eventuale abbandono di valori fondamentali, di principi prima naturali e poi giuridici, che in precedenza hanno sempre funzionato quali linee guida, quali criteri di orientamento, quali stimolo per la risoluzione delle problematiche.” “In particolare, – conclude – si verte nel caso di specie di principi che coinvolgono le persone indistintamente, senza necessità di una domanda o di un permesso, di principi quali la dignità dell’essere umano, il diritto alla vita, il diritto alla salute, il principio per cui la pena non possa consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, e molto altro ancora.”