ADNK (CRO) – 10/12/2007
Roma, 10 dic. – (Adnkronos) – ”Il dibattito sull’istituzione del registro delle unioni civili nella citta’ di Roma, continua e segue quello parlamentare, ma confusamente o forse ad arte, si pronuncia sempre piu’ spesso, la parola discriminazione”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di ”Clemenza e Dignita”’.
”Sarebbe vera discriminazione – prosegue – se si trattasse di fare, discrezionalmente, una differenza, un trattamento differenziato, tra situazioni identiche, analoghe o assimilabili, nel caso di specie, invece, chi difende la famiglia costituzionalmente garantita, lo fa nella sostanziale impossibilita’ di termini di paragone, senza alcuna valutazione soggettiva e discrezionale, limitandosi solo a riconoscere la diversita’ della situazione famiglia, rispetto ad altre situazioni che oggettivamente, non sono ad essa identiche, analoghe e assimilabili”.
”Non si puo’ sostenere l’ipotesi di un trattamento differenziato – conclude Meloni – perche’ la famiglia, costituzionalmente garantita, la famiglia che pervade il pensiero di Giovanni Paolo II, e’ qualcosa di unico e di diverso, rispetto alla mera teoria degli affetti, delle amicizie, delle simpatie e delle solidarieta’ che circonda l’individuo, nella sua dimensione intima e sociale”.