COMUNICATO – 03/03/2008
Roma, 3 mar. – “Durante questa campagna elettorale, sono stati espulsi dal dibattito e dall’agone politico i temi etici, le tematiche eticamente sensibili, al fine di impedire una nuova lacerazione tra laici e cattolici, al fine di portare coesione, in un paese giĂ sfilacciato in mille punti di vista, fazioni e corporazioni”. Lo afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di “Clemenza e Dignità ”.
“Tuttavia, – prosegue – non è possibile, convincersi del fatto, che tematiche quali la difesa della vita nei suoi molteplici aspetti anche terminali, della famiglia, dell’uomo dalle sofisticazioni, appartengano solo alle scelte individuali delle persone, alle coscienze personali”. “Se così fosse, – spiega – se si trattasse puramente di fatti di coscienza individuale, la politica, il legislatore, per via della connaturata generalitĂ ed astrattezza dell’agire normativo, dovrebbe, per la prima volta, ignorarli del tutto, dovrebbe rinunciare a disciplinare tematiche che sono, al contrario, la premessa della societĂ , della vita in comune, la premessa dello stesso contratto sociale”.
“Quelli che vengono chiamati temi eticamente sensibili, – osserva – non sono solo temi eticamente sensibili, perchĂ© sono, in primo luogo, fatti con rilevante caratterizzazione sociale, culturale e pubblica, che producono a loro volta conseguenti riflessi anche sull’etica, sulle coscienze personali di ciascuno di noi”.
“Quanto detto, – aggiunge Meloni – non implica la forzosa necessitĂ di un consenso diretto, anche politico, su temi etici, ma è certo che gli stessi, debbano essere affrontati a partire dalla loro dimensione generale, pubblica e politica e non dalle responsabilitĂ soggettive, dalle storie personali, dietro le quali, si nascondono, molte volte, situazioni di enorme disagio, solitudine, sofferenza e disperazione”.
“Anche in un passo dell’enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II, – conclude – è possibile leggere: “Tuttavia oggi il problema va ben al di lĂ del pur doveroso riconoscimento di queste situazioni personali. Esso si pone anche sul piano culturale, sociale e politico, dove presenta il suo aspetto piĂą sovversivo e conturbante nella tendenza, sempre piĂą largamente condivisa, a interpretare i menzionati delitti contro la vita come legittime espressioni della libertĂ individuale, da riconoscere e proteggere come veri e propri diritti”.