COMUNICATO – 18/01/2010

Roma, 18 gen. -“Il Papa Benedetto XVI, recentemente ci ha ricordato che l’immigrato è un essere umano. Una considerazione per nulla scontata, che ci induce alla seguente lettura dei fatti, ovvero gli episodi di Rosarno, oltre che essere inquietanti, gettano pesanti ombre sulle capacità relazionali del nostro diritto.” Lo afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità, che aggiunge: “Il diritto, difatti, dovrebbe creare relazioni pacifiche tra esseri umani e tra gruppi, prescindendo da un sentimento di insofferenza così come dall’amicizia, dalla simpatia e dall’affettività, basandosi solo sul legame derivante dall’appartenenza degli uomini e di quei gruppi ad una stessa legge comune.” “Ora, – prosegue – sarebbe facile obiettare, come in effetti avviene nella mentalità corrente, che i non cittadini, gli africani di Rosarno, non erano però veramente degli associati, in quanto sotto il profilo della condizione e quindi dello status di diritto pubblico, non legati identicamente agli italiani alla stessa legge comune, non in grado di intrattenere un uguale rapporto giuridico con lo Stato.” “Su questo aspetto, – osserva – per correggere pericolosissime anomalie dei sistemi giuridici nazionali, bisognerebbe non vergognarsi di fare riferimento sempre più al diritto naturale, ad un patrimonio giuridico senza cittadinanza, comune a tutti i popoli, definito nei testi del diritto romano “ciò che è sempre buono ed equo”. “Tra l’altro – conclude – non si tratterebbe di un’operazione artificiale e filosofica, poiché la dignità, la vita, la libertà e quindi la tematica dei diritti dell’uomo, di rilievo internazionale e di cui anche all’art. 2 della nostra Costituzione Repubblicana, non rappresenta altro che la trasformazione contemporanea delle esigenze del giusnaturalismo.”

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Famiglia, Clemenza e Dignita': Un diritto da rendere praticabile
SHOAH: ASS. CLEMENZA E DIGNITA’, TRAGEDIA ETERNA CHE COINVOLGE L’UOMO CONTEMPORANEO.

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