COMUNICATO – 01/06/2010
Roma, 1 giu. – “Quasi non vi è giorno che nelle carceri italiane, non si verifichino episodi di violenza e di morte. Il vero stupore è che tutti questi episodi, sebbene reiterati nel tempo, non stanno suscitando alcuna considerevole reazione nell’opinione collettiva.” Lo dichiara in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità, che aggiunge: “La dignità, la tutela della vita, il senso della pietà, non valgono per le carceri che sono un mondo a parte.” “Laddove – osserva – non c’è dignità, senso di pietà, e attenzione per la vita, il nostro bisogno di sicurezza, così come potrebbero essere anche il senso dell’odio e della vendetta, giocano da soli e prevalgono facilmente.” “Ma se riflettendo, – prosegue – ci rendessimo conto che in quelle condizioni, ci sono coloro che hanno sbagliato, ma sempre degli uomini e delle persone, saremmo per forza costretti ad integrare anche il mondo della pena con i valori e i principi umani della nostra civiltà.” “In presenza di questi valori e principi, in presenza di questi contrappesi, – spiega – s’imporrebbe allora una diversa valutazione del nostro bisogno di sicurezza.” “Difatti, in questo caso, – conclude – sarebbe facile percepire che la stessa sicurezza, soppesata in termini assoluti e quale unico metro di giudizio, provoca e sta provocando, contrariamente a quei principi e a quei valori, una impressionante scia di violenza e di morte.”